Henri Bouillard

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Henri Bouillard (Charlieu, 13 marzo 1908VII arrondissement di Parigi, 22 giugno 1981) è stato un presbitero e teologo francese, membro della Compagnia di Gesù.

Professore di teologia fondamentale all'Istituto Cattolico di Parigi, nel 1967 fondò insieme a Jean Daniélou l'Istituto di Scienza e Teologia delle Religioni (ISTR).

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver studiato per quattro anni al Seminario di Saint-Sulpice a Issy-les-Moulineaux, dal 1930 all'11 ottobre 1932 frequentò l'Institut catholique de Paris, quindi due anni di noviziato dei Gesuiti a Yzeure e poi altri due anni di teologato a Fourvière, a Lione. Il 24 agosto 1936 fu ordinato sacerdote dal vescovo Michel d'Herbigny. Successivamente, insegnò per due anni a Beirut.[1]

Nel 1941 conseguì il dottorato presso la Pontificia Università Gregoriana sotto la guida del rev. Charles Boyer, SJ, pur essendogli impeditoil ritorno a Roma dall'ottobre 1940. Nello stesso anno, entrò a far parte della Facoltà Teologica di Fourvière dove insegnava Henri de Lubac. Nel 1944 la sua dissertazione dottorale fu pubblicata col titolo Conversion et grâce chez saint Thomas d'Aquin (Conversione e grazia in San Tommaso d'Aquino). Essa enfatizzò il ruolo dell'uomo nella conversione religiosa al punto d destare un acceso dibattito fra i neotomismo.[2] Bouillard sostenne che san Tommaso d'Aquino nel corso della sua vita mutò la propria concezione del rapporto fra natura e grazia.[3]. Quando Henri de Lubac pubblicò Surnaturel nel 1946, la tesi di padre Bouillard alimentò un dibattito più generale sulla Nouvelle théologie da parte dei teologi di Fourvière.[4]

Dopo la promulgazione dell'enciclica Humani generis di papa Pio XII il 13 luglio 1950, padre Bouillard fu licenziato dalla cattedra di Fourvière a causa dei suoi legami con la Nouvelle théologie, così come Émile Delaye, Alexandre Durand , Henri de Lubac e Pierre Ganne.[3] Nei sette anni successivi approfondì lo studio di Karl Barth, oggetto di una seconda tesi (dottorato in lettere) presentata nel 1956 alla Sorbona e discussa alla presenza dello stesso Barth[5], al cospetto di una giuria presieduta da Jean Wahl.

Il 3 luglio 1964 fu nominato docente presso la Facoltà di Teologia e Scienze Religiose dell'Istituto Cattolico di Parigi dove insegnò teologia fondamentale entrando in dialogo con i principali esponenti della fenomenologia in Francia (Emmanuel Lévinas ed Eric Weil). Nel 1967 fondò insieme a Jean Daniélou l'Istituto di Scienza e Teologia delle Religioni. Nel 1978 abbandonò la vita accademica.[1]

Il pensiero teologico di Henri Bouillard fu plasmato da Karl Barth, Maurice Blondel ed Eric Weil (con alcuni influssi di Tommaso d'Aquino).

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Libri
  • Conversion et grâce chez saint Thomas d'Aquin, Aubier, 1944.
  • Karl Barth, tre tomi, Aubier, 1957.
  • Blondel et le christianisme, Seuil, 1961.
  • Logique de la foi, Aubier, 1964.
  • Connaissance de Dieu, Aubier-Montaigne; 1967.
  • Comprendre ce que l'on croit , Aubier, 197l.
  • Vérité du christianisme, postfazione di Henri de Lubac, curata da K.H. Neufeld, Desclée de Brouwer, 1989
  • Le Mystère chrétien à l'épreuve de la raison et de la foi, prefazione di mons. Rino Fisichella, Téqui, 2001.
Studi
  • Joseph Doré, Théologie et philosophie chez Henri Bouillard, in Nouvelle revue théologique, nº117, 1995.
  • Dossier Henri Bouillard (1908-1981), dans Recherches de science religieuse, tomo 97, 2009/2, editore Centre Sèvres.
  • Michel Castro, Philosophie morale et foi chrétienne selon Henri Bouillard, in Transversalités nº97, 2006.
  • Michel Castro, L'itinéraire théologique d'Henri Bouillard, Cerf, 2012.
  • Michel Castro, De l'apologétique à la théologie fondamentale: l'itinéraire d'Henri Bouillard, in Transversalités nº 124, 2012.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (FR) Etienne Fouilloux, Les Jésuites, Histoire et Dictionnaire, Parigi, Bouquins éditions, 2022, p. 518, ISBN 978-2-38292-305-4.
  2. ^ (EN) Hans Boersma, Nouvelle théologie and sacramental ontology, (2009), pp. 99-104
  3. ^ a b Jean-Marie Glé, Transversalités, nº 109, 2019
  4. ^ (EN) Hans Boersma, Nouvelle théologie and sacramental ontology, (2009), p. 27
  5. ^ (EN) Hans Boersma, Nouvelle théologie and sacramental ontology, (2009), pp. 104-106
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